I bambini a scuola vogliono il futuro! – Flash mob per la scuola 8.6.20

Pubblicato da Alice Valente Visco il

di Tommaso Notarangelo

I bambini a scuola vogliono il futuro! – Flash mob per la scuola 8.6.20

A che punto è la scuola oggi a pochi mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico? Oggi che ancora il Covid-19 circola nella nostra penisola saranno sufficienti i criteri messi in campo dall’ultimo decreto scuola voluto dalla ministra Azzolina?

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica in Italia abbiamo una situazione piuttosto variegata con ad esempio il 4% degli edifici costruiti prima del 1900 e il 44% costruiti tra il 1961 e il 1980, una situazione non ideale per poter predisporre una partenza facile basti pensare che tanti sono in arretrato per quanto riguarda il rischio sismico e le normative antincendio, adesso ci si mette anche il covid a complicare le cose.

Oggi 8 giugno è andata in scesa l’ennesima protesta, questa volta diversa, perché sono scesi in piazza con  dei flash-mob tantissimi alunni e bambini che come cavie hanno sperimentato la didattica a distanza, messa in piedi senza linee guida con una miriade di metodi lasciati alle fantasie degli insegnanti tra tecnologia e sperimentazioni che hanno amplificato un vuoto già pesante legato al lockdown.

Chiedendo ai bambini come vedono la scuola che verrà, in modo unanime tutti hanno rifiutato l’esperienza della d.a.d, vogliono una scuola diversa e consapevoli del fatto che quello che hanno vissuto fino a febbraio era già una scuola sbagliata, caserme o carceri con aule anguste affollate da almeno 25 alunni.

L’hanno capito i genitori, gli alunni, i docenti e i dirigenti, gli unici che non hanno ancora capito sono i personaggi della politica e delle amministrazioni locali. Non si vede muovere una foglia se non le dichiarazioni rese al tg di turno su come stanno lavorando(?) per la riapertura a settembre.

Una situazione di emergenza necessita di risposte in emergenza, intanto requisire quello che non viene usato a livello di edifici pubblici, religiosi o privati per aprire nuove sezioni, ripristinare com’era una volta ad esempio le infermieri all’interno degli istituti cosi da affrontare in prima linea le emergenze, in poche parole muoversi in fretta, muoversi per una scuola sicura e in presenza, tenere il passo dei bambini che corrono, gli dobbiamo il futuro!


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